Noi, i ragazzi dello zoo di berlino

Un libro che tratta di una dodicenne nell'ordine:
-povera
-picchiata dal padre
-schifata dalla madre
-drogata all'inizio
-drogatissima dopo
-e per concludere mignotta

Insomma per farla breve un inno alla vita!

Dopo quasi 40 anni dal periodo in cui è ambientata quella storia succede qualcosa di simile... un orso bianco:
-povero
-schifato dalla madre
-a questo punto sicuramente drogato
viene "adottato" dallo zoo di Berlino che ne fa l'attrazione maggiore in pratica... lo trasforma in una mignotta!

E fin qui la storia è praticamente identica!

Ma in tutto ciò c'è una storia che non viene raccontata nel libro e che anche nella storia odierna dell'orso Knut (l'orso bianco di cui sopra... e comunque bel nome di merda) sarebbe passata inosservata...
Dico "sarebbe" perchè, per fortuna, ci ha pensato Studio Aperto ad illuminarci.



Nel recinto di fronte a Knut mentre Knut vende il suo corpo a 15mila visitatori al giorno c'è un altro cucciolo di orso nero di nome Ernst che:
-non è povero
-vive in una famiglia sana che lo ha accettato
-non si droga
e non si prostituisce, tant'è che nessuno se lo fila.

La morale di questa storia è duplice.

1- Gli uomini (i visitatori in questo caso) sono razzisti anche con gli animali: l'orso nero non se lo fila nessuno per quello bianco invece fanno la fila per godere delle sue prestazioni, ma grazie a studio aperto questo muro d'indifferenza è stato scalfito... e quindi non mi preoccupo.

2- Nel mondo odierno se non ti droghi, se non ti prostituisci, se non vieni rigettato dalla tua famiglia al più appari su Studio Aperto.

Cosa fare ora? Non so voi... ma io prendo borsetta e scarpe col tacco mi metto sul marciapiede e cerco di arrivare almeno al TG5!!!